Nuovo Servizio Civile Nazionale

Ultima modifica 6 luglio 2023

Cos'è
una nuova opportunità formativa ed esperienziale destinata a sostituire progressivamente il servizio civile obbligatorio degli obiettori.

Cos'è utile sapere
L’obiettivo di questa legge è quello di garantire, anche dopo la sospensione del servizio di leva obbligatorio, la continuità di un’esperienza ormai trentennale che ha coinvolto più di quattrocentomila giovani, trasformandosi nel tempo da scelta d’elite, fortemente ideologizzata, a palestra di cittadinanza attiva, di educazione alla solidarietà e alla cooperazione; una risorsa ormai indispensabile per la fornitura di molti dei servizi sociali, culturali e ambientali che gli enti locali e associazioni no profit di tutta Italia sono in grado oggi di offrire.L’impianto di base resta quello della legge 230/98 sull’obiezione di coscienza, sia nei contenuti progettuali che nell’organizzazione gestionale, che resta delegata a livello centrale all’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile (U.N.S.C.) e, a livello locale, agli Enti accreditati (che dovranno iscriversi a partire dal 2003 a un apposito albo nazionale che verrà integrato e completato a partire dal 1° giugno 2004 da ventuno albi regionali).
Un ruolo importante viene affidato alle Regioni: nelle previsioni del Decreto Legislativo 77 del 5 aprile 2002, ad esse verrà affidato il compito di gestire l'albo regionale degli enti di servizio civile, ruolo decisionale nell'approvazione dei progetti e l'organizzazione della formazione generale (non inferiore a 30 ore).Oltre agli obiettori (che continueranno a svolgere il servizio civile così come regolato dalla Legge 230/98), entrano in campo nuovi soggetti: lo potranno svolgere volontariamente (per la durata di un anno):
'…a)le cittadine italiane che ne fanno richiesta e che al momento di presentare la domanda hanno compiuto il diciottesimo anno di età e non superato il ventiseiesimo; i cittadini riformati per inabilità al servizio militare, anche successivamente alla chiamata alle armi o in posizione di congedo illimitato provvisorio, se non hanno superato il ventiseiesimo anno d'età ' (art. 5 comma 4 legge 64/2001);.
dopo la sospensione della leva (un recente disegno di legge governativo prevede il suo anticipo al 1°.1.2005) sarà svolto solo da giovani volontari uomini e donne.
Sono già diversi i bandi predisposti dall'U.N.S.C., che hanno permesso l'avvio al servizio di diverse migliaia di giovani volontarie ed altri bandi sono in via di pubblicazione.I progetti di servizio civile sono relativi alle aree di intervento previste dalla Legge 230/98 e devono rispondere alle finalità indicate all’art. 1 della Legge 64/2001:
'a) concorrere, in alternativa al servizio militare obbligatorio, alla difesa della Patria con mezzi ed attività non militari;
b) favorire la realizzazione dei princìpi costituzionali di solidarietà sociale;
c) promuovere la solidarietà e la cooperazione, a livello nazionale ed internazionale, con particolare riguardo alla tutela dei diritti sociali, ai servizi alla persona ed alla educazione alla pace fra i popoli;
d) partecipare alla salvaguardia e tutela del patrimonio della Nazione, con particolare riguardo ai settori ambientale, anche sotto l'aspetto dell'agricoltura in zona di montagna, forestale, storico-artistico, culturale e della protezione civile;
e) contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionale dei giovani mediante attività svolte anche in enti ed amministrazioni operanti all'estero'.
Quindi, un ente convenzionato può traghettare le attività di servizio civile attualmente svolte dagli obiettori alla nuova fase abitata solo da volontari; ma attenzione:
i numeri sono destinati a modificarsi: dagli attuali 60/80.000 giovani in servizio si arriverà orientativamente a 30-35.000 volontari all’anno;
ciò significa che vi sarà una selezione sui progetti da attivare con queste nuove risorse;
inoltre, i giovani vanno trovati, motivati e reclutati: non sono più obbligati a fare il servizio, devono essere incentivati. La legge prevede incentivi economici e formativi ma è evidente che difficilmente una giovane sceglierà di venire a svolgere attività dequalificate e non gratificanti.E’ opportuno perciò prevedere progetti innovativi e qualificanti capaci di coinvolgere i giovani e vicini alle priorità indicate dall’U.N.S.C. e dalle Regioni in materia.
Ciò significa rivedere quello che si sta facendo con gli obiettori oggi alla luce delle indicazioni progettuali che l’U.N.S.C. ha emanato.
I volontari e le volontarie verranno retribuiti con un assegno mensile di 433,82 Euro. L’erogatore del contributo è l’U.N.S.C.Sono previsti rimborsi (che l’U.N.S.C. erogherà all’ente convenzionato) per le spese sostenute per dare vitto e alloggio, che possono variare dai 5 ai 15 Euro al giorno (la fornitura di tali servizi non è comunque obbligatoria per l’Ente convenzionato).
L’assicurazione è a carico dell’U.N.S.C.
La paga verrà versata direttamente dall’U.N.S.C. ai volontari tramite libretti postali superando una delle formalità burocratiche più pesanti della Legge 230/98: l’anticipo delle paghe agli obiettori.

Quanto costa
I costi per l’ente convenzionato sono da ascrivere alle seguenti voci:
progettazione
risorse umane per la gestione dei progetti (tutor, responsabili di progetto, formatori ecc..)
spese per la formazione dei volontari e del personale
spese di promozione sul territorio e di informazioneE’ evidente che il servizio civile volontario non può essere a costo zero; si tratta però di un investimento che, a fronte di costi molto contenuti:
implementa quantità e qualità dei servizi resi ai cittadini, utilizzando una risorsa umana originale che per le sue caratteristiche (giovane età, alto livello di formazione, forte motivazione etica e ideale) garantisce di per sé il miglioramento della qualità dei servizi resi;
fornisce alle giovani generazioni che sceglieranno di prestare questo servizio, un’opportunità formativa unica nel suo genere, non limitata alla fornitura di strumenti spendibili successivamente nel mondo del lavoro, ma progettata fin da subito come momento di educazione alla cittadinanza attiva, alla solidarietà e al volontariato; occasione di conoscere la città e i suoi complessi apparati da un’ottica inusuale: non quella di fruitore dei servizi, ma quella di fornitore.

A chi rivolgersi
AREA AMMINISTRATIVA AFFARI GENERALI - URP - Ufficio relazioni con il pubblico
Via Roma n.1 - 26813 , Graffignana (LO)
Responsabile:Referente: Maria Elisabetta Papetti
Telefono:0371-88828
Email:urp@comune.graffignana.lo.it



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